
Le polizze di ramo I possono essere suddivise in due comparti: uno di tipo più tradizionale comprendente coperture di natura assicurativa per il caso di morte; l’altro a contenuto più finanziario, consistente nel fare confluire i premi in un apposito fondo interno a gestione speciale (di natura collettiva) e separato dalle altre attività della compagnia di assicurazione (gestioni separate) il cui rendimento dipenderà dalla rivalutazione annua del capitale (o della rendita) assicurato.
Le polizze di ramo III (in specie le unit linked), invece, sono prevalentemente impiegate in un’ottica di pianificazione personalizzata in ambito patrimoniale e successorio per motivazioni di varia natura, molte delle quali proprie anche delle polizze di ramo I, tra le quali: ottimizzazione fiscale (differimento del capital gain sino al momento del riscatto o del decesso, e successoria, (esenzione dall’imposta di successione); protezione di fronte a ipotesi di aggressione del patrimonio; opportunità in termini di potenziale remunerazione per i sottoscrittori; possibilità per le compagnie assicurative di scaricare sui sottoscrittori parte dei rischi finanziari e, quindi, ottenere un minore impatto dalle norme previste da Solvency II che comportano per le compagnie maggiori accantonamenti di capitale. Mentre nel ramo I il rischio è totalmente a carico dell’assicuratore, consolidando ogni anno il risultato ottenuto, nelle polizze di ramo III (in specie, unit linked anche non garantite) il rischio finanziario è prevalentemente a carico dell’investitore. Non esiste, pertanto, garanzia di restituzione o protezione del capitale, a eccezione di quella costituita dalla copertura del rischio morte o demografico dell’assicurato, fissato come valore di default medio nell’ordine dell’1%.
Per questi motivi, logiche di natura prevalentemente commerciale, hanno consentito ai distributori di questi prodotti, a matrice finanziario-assicurativa, di offrire sul mercato una nuova tipologia di contratti, le multiramo, strutturati in modo tale da prevedere l’abbinamento tra polizze di ramo I e ramo III attraverso la creazione di due differenti unità di conto su attività sottostanti: comparto relativo gestione separata di ramo I (da un minimo del 5% a un massimo del 30%, a capitale garantito) e fondi esterni e/o interni di ramo III (da un minimo del 70% a un massimo del 95%) senza nessuna copertura al di fuori di quella prevista per il rischio demografico.
Grazie alle diverse forme di gestione patrimoniale dei fondi si genera capitalizzazione sulle somme accantonate e rendimenti importanti.
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Condizioni a premio fisso, vantaggiose per clienti “non fumatori” e con età compresa
tra i 18 e 35 anni.
Detraibilità fiscale IRPEF per l'intero premo versato annualmente
così come previsto da
aliquote di legge.
Il capitale liquidato al beneficiario, in caso di sinistro, è esente
da imposte successorie e aliquote IRPEF sul capital gap.
Grazie all’impignorabilità e all’insequestrabilità della polizza, hai la certezza che tutto il capitale sarà destinato alle persone che ami.
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